CONFERENZE

 

 

VAGLIO BASILICATA - LUCANIA 01 DICEMBRE 2007 - 889 a.O.

 

Sala del Museo Civico Comunale

La stupenda statua lignea di San Bernardo scoperta dal Fr. Comm. Nicola Barbatelli (Consulente personale del Gran Maestro dell'O.S.M.T.J.) e dal Parroco di Vaglio Don Teodosio Avigliano

Conferenza dell'Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem circa importanti scoperte e Dipinti in Chiesa Templare locale effettuati dai Fratelli di Napoli e Caserta.

Il nome Vaglio deriva dal basso latino vallum o vallium (luogo cinto o vallo ossia fortificato da palafitte) successivamente chiamato Baglio da Giustiniani.
In epoca cinquecentesca si chiamerà LOVAGLIO, mentre nel tardo XVII sec. si chiamera' BALI sino ad arrivare nel 1794 quando prenderà il nome di VAGLIO.
Si sostiene in base agli studi affrontati dal nostro Comm. Fr. Nicola Barbatelli (Consulente Personale del Gran Maestro) e dal parroco Don Teodosio Avigliano della Chiesa Madre di Vaglio che possa derivare non da Vallum ma da Balim (cioe' sede del Balivo) o addirittura da BAIOLUS (reggente protettore ambasciatore residente).Comunque sicuramente d'origine Celtica.
Il centro abitato conserva la sua impostazione medievale dove va segnalata la presenza di più torri nell'abitato e tra queste la torre della Chiesa Madre di tipo ottagonale. Il tutto serviva per la difesa dell'abitato.
Emerge dunque che a Vaglio vi era una venerazione a Santi venerati dai Templari:
San Bernardo, Vito, Teodoro, Rocco, Nicola, Sofia, Giovanni, Leonardo, Antonio, Aronne, Caterina, Paolo, Luca, Annunziata, Madonna di Costantinopoli, San Sebastiano.
Carissimi Fratelli in base ai numerosi e straordinari elementi ritrovati riteniamo che in questi meravigliosi luoghi si sia sviluppata un'intensa attività economica e logistica dell'Ordine in particolare nel XVII Secolo. Evidenti sono gli elementi presenti negli affreschi databili intorno al XVII sec. e le straordinarie pale seicentesche poste nella sacrestia delle Chiesa Madre.
Vogliamo altresì informare che le attività di ricerca si sono sviluppate circa due mesi orsono (agosto-settembre 2007) condotte dal Fr. Comm. Nicola Barbatelli e coadiuvate dal parroco Don Teodosio Avigliano che ha sempre dimostrato grande disponibilità e zelante impegno nella ricerca degli atti relativi all'Arcibasilica di Acerenza.

La conferenza si è tenuta il giorno 01.12.07 presso il Museo Civico di Vaglio

Relatori

- Prof. Antonio Giganti dell'Universita' di Bari;

- Prof. Antonio Virgili dell'Universita' Fed. II di Napoli;

- Mons. Agostino Superbo Arcivescovo di Potenza;

- S.E. Fr. Alberto Zampolli Luogotenente Gran Maestro e Reggente Internazionale dell'Ordine O.S.M.T.J.;

 - Fr. Prof. Padre Giovanni Mancino Accademico Tiberino,

-  Dott. Gianni Glinni Ricercatore ed Esperto di Simbologia e Geometria Sacra

- Dott. Fabio Tamburini Giornalista e Studioso Templare.

- Comm. Fr. Nicola Barbatelli Esperto e Ricercatore dell'Ordine O.S.M.T.J.
 

Interventi

- Onorevole Salvatore Margiotta

- Il Sindaco Di Vaglio Avv.Giuseppe Musacchio,

- Il Sindaco di Potenza Ing. Vito Santarsiero

- Il Sindaco di Brindisi di Montagna Dott. Faustino Bubbico

- Il Prefetto di Potenza

- Il Comandante CC

- Il Comandante CC di Vaglio

- Il Responsabile Relazioni Esterne APT Dott.ssa Margherita Romaniello

- Il Parroco di Vaglio Padre Teodosio Avigliano

- Il Consulente Signum per i Musei Vaticani Dott. Marsico

- Il Direttore del Museo Archeologico Nazionale Dott. Dino Adamesteanu

I temi trattati:


- Prof. Giganti: ORDINI CAVALLERESCHI, STORIA E FINALITA'

-Prof. Virgili :ORDINE DEL TEMPIO IN LUCANIA

-LtGM Fr. Alberto Zampolli: ORDINE DEL TEMPIO E PRESENZA TEMPLARE NEL SUD ITALIA

- Comm. Fr. Nicola Barbatelli: LE SCOPERTE NELLE CHIESE DI VAGLIO E STATUA DI SAN BERNARDO

- Gianni Glinni: LA SIMBOLOGIA E LA GEOMETRIA SACRA.

Domande e Risposte
 

Notevole la partecipazione di pubblico ed Autorità. La grande sala del Museo Civico di Vaglio era piena in ogni ordine di posti e tantissimi sono stati coloro che hanno seguito in piedi le oltre 4 ore di dibattito evidentemente molto interessante. Sono state distribuite più di 200 copie del libretto dell'O.S.M.T.J. nei primi minuti di apertura e, purtroppo, moltissimi ne sono rimasti privi. La Sr. Gran Canc. Floriana Torelli, che con il suo solito zelo pensava di averne portati a sufficienza, ha promesso altre copie da distribuire ai futuri visitatori di questo eccezionale luogo.

Il Pubblico presente ha  decisamente apprezzato la Conferenza e la presentazione sia delle Documentazioni che della Statua Lignea di San Bernardo, vero centro e fulcro della Conferenza.

Il successo ottenuto da questa Manifestazione è stato davvero di grande soddisfazione sia per chi, come il Fratello Comm. Nicola Barbatelli e Don Teodosio Avigliano, ha materialmente operato per le varie scoperte e per l'organizzazione, sia per le Autorità e la Popolazione di Vaglio e Potenza che hanno potuto godere di queste scoperte e delle notizie portate dai Relatori ed anche per l'Ordine Templare O.S.M.T.J. che ha operato in modo esemplare con la modestia che lo contraddistingue sempre e da sempre.

Sincero e commosso il saluto finale delle Autorità presenti, soprattutto  dopo che S.E. LtGM Fr. Alberto Zampolli, Reggente Internazionale dell'Ordine O.S.M.T.J., ha proposto un Gemellaggio fra questa Nobile Terra Lucana e l'altra Terra dei Templari, molto simile in verità, sede dell'Ordine nella Nobile Terra  Veneta, Ormelle di Treviso ove trovasi la stupenda Chiesa Templare di Tempio di Ormelle.

L'entusiasmo del Sindaco di Vaglio è stato sincero e visibile, degno coronamento per le bellissime giornate trascorse in questi Sacri Luoghi Templari

Grazie Vaglio e grazie di cuore a tutta la Terra Lucana ed alla Sua stupenda Popolazione.

A presto

 

 

Di seguito le immagini uniche ed in anteprima assoluta delle scoperte di Vaglio ed Oppido.

Immagini riservate, proprietà esclusiva O.S.M.T.J.-G.P.L.I.. Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione scritta dell'O.S.M.T.J.-G.P.L.I.

 

RELAZIONE CONVEGNO DI VAGLIO 1 DICEMBRE 2007

Sabato 1 Dicembre 2007 in una luminosa e prestigiosa coreografia presso il salone del museo delle antiche genti di Lucania si e tenuto il 1° Convegno storico sull'Ordine Templare a Vaglio Basilicata. La città si e svegliata nella sua meravigliosa struttura medievale elegantemente riportata ai suoi antichi allori dal Sindaco Avv. Giuseppe Musacchio, apprezzato per il suo zelante lavoro di intervento di riqualificazione di tutto il territorio di Vaglio.

L'evento e stato promosso dall'Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme-Gran Precettoria della Lingua d'Italia e dal Comune di Vaglio Basilicata patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Basilicata, Giunta Provinciale di Potenza, Consiglio Provinciale di Potenza, dai rispettivi Assessorati nonché dalla Comunità Montana Alto Basento.

La Città ha accolto con grande rigore ed entusiasmo i numerosissimi studiosi, archeologi,e curiosi che giunti da ogni parte d'Europa sono accorsi per reperire informazioni importantissime relative alla Storia della Cavalleria Medievale in Lucania.

L'ingresso al museo era vigilato da un imponente spiegamento di militari dell'Arma dei Carabinieri coadiuvati dal Lougotenente Cav. Anobile che ha partecipato con vivo interesse a tutta la conferenza.

Il tavolo dei relatori era incorniciato da un folto gruppo di Cavalieri dell'Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme agli ordini del Gran Cancelliere Internazionale S.E. Floriana Torelli. Tra i relatori erano presenti uomini di grande livello storico, artistico e giornalistico che attraverso una impressionante esibizione di atti hanno affascinato i presenti per circa quattro ore.

Il convegno e stato brillantemente moderato dal Prof. Giovanni Mancino cappellano dell' O.S.M.T.J. che ha curato l'organizzazione della conferenza e condotto le ultime operazioni di integrazione dei documenti storici.

I lavori sono stati aperti dal Sindaco di Vaglio che dopo una breve introduzione relativa alle scoperte archeologiche nel territorio di Serra di Vaglio ha dato prova del suo straordinario intutito riconfermando la piena disponibilità alle attività di ricerca storica che in questo momento interessano il territorio.

Con una approfondita relazione storica ha iniziato la conferenza il Prof. Antonio Giganti dell'Università di Bari, che con con la stoffa tipica di un Leone del suo rango ha accattivato il pubblico lasciando rivivere il fascino dei momenti di Gloria degli Ordini Cavallereschi e dell'antico Ordo Milites.

Non allontanandosi dallo stesso contesto storico, la Prof. Carmela Amati docente dell'Università di Bari ha intrattenuto l'uditorio relazionando circa l'interpretazione dei simboli templari a cui a fatto seguito una breve ma costruttiva analisi dei luoghi dedicati alla Dea Mefitis.

Travolgente invece,come si addice al suo eminente ruolo, e stato l'intervento del Gran Maestro dell'Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme-Gran Precettoria della Lingua d'Italia, S.E. Alberto Zampolli.

Durante la discussione e stata esibita una dettagliata documentazione probante l'italianità del fondatore dell'Ordine dei Templari Ugo de Pagano che la storia ufficiale descrive francese dello Champagne come Hugues de Payens.

Sua Eccellenza il Gran Maestro ha poi chiarito l'attuale posizione dell'Ordine Templare in merito alle vicende relative alla riabilitazione della potente milizia del Tempio da parte del Vaticano.

La parola è poi passata ad un altro certosino studioso Don Teodosio Avigliano parroco di Vaglio, cooperatore della manifestazione, nonche' studioso del territorio. Don Teodosio , ha affascinato i presenti con una dettagliata analisi dei luoghi dove si sono sviluppate le varie attivita' logistiche e militari dell'Ordine dei Templari.

Gli applausi scroscianti e generosi si sono moltiplicati quando la parola e passata al Commendatore della Basilicata dell'O.S.M.T.J. Nicola Barbatelli accademico Costantiniano ricercatore e storico nonche' autore di numerose scoperte in quel di Vaglio.

Dopo un'accurata sinstesi storica, il fr. Barbatelli ha rivelato una lunga serie di impressionanti scoperte relative a quelli che lui stesso ha definito "Simboli" di chiara matrice Templare e travolgendo il pubblico esibendo materiale fotografico stupefacente.

Il ricercatore non ha risparmiato nulla dai gigli Merovingi rinvenuti sul portale di una Chiesa ,alla Vergine con in braccio il Salvatore che stringe in mano il manico di un pugnale sino ad arrivare a presentare un'immagine folgorante del cenacolo con dodici Apostoli armati di spade Templari!!!

Lo studioso è passato poi a descrivere lo strano personaggio di "Bernard de Fontaine" meglio conosciuto come Bernardo da Chiaravalle,colui che nel 1128 ottenne da parte di Papa Onorio II l'approvazione dell'Ordine dei Templari.

A questo punto Barbatelli ha lasciato scoprire una meravigliosa statua lignea rinvenuta nel cimitero di Vaglio rappresentante San Bernardo da Chiaravalle.

Il pubblico delirante e commosso ha accolto la statua con un prolungatissimo applauso ponendo gli stessi relatori in un evidente stato di profonda emozione.

Terminati gli applausi Barbatelli non ha esitato a sconvolgere i presenti facendo loro notare che San Bernardo costrui' il Suo monastero in una valle maledetta quella che lui stesso chiamo' Chiara Valle dove trovava la luce la pianta dell'assenzio , in una zona ricca di acque solfuree. A Vaglio, nel luogo in cui era collocata la statua di San Bernardo, cresceva la pianta dell'assenzio e trovavano sbocchi numerose sorgenti d'acqua solfurea.Insomma non si tratta certo di coincidenze,impressioni o addirittura fantasia. Cosa si cela dietro tanto mistero?

Ma un ultimo colpo di scena: Barbatelli pone l'attenzione ai piedi della statua dove e collocata una strana figura di testa barbuta e due acronimi che riportano MM e BF. Considerati gli atti relativi ai ritrovamenti, ed i numerosi elementi finora venuti alla luce, Barbatelli afferma che la figura scolpita ai piedi di San Bernardo rappresenta il volto dell'Ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Templari:Jaques de Molay bruciato sulla senna il 18 marzo 1314,mentre i due acronimi corrisponderebbero rispettivamente a MAGISTER MILITIAE e BERNARD FONTAINE.

La discussione storica ha suscitato un enorme clamore tanto da richiederne la pubblicazione degli atti.

Terminato l'intervento dello storico il timone e stato affidato al giornalista di Mediaset Fabio Tamburini che insieme ai fratelli Glinni che circa tre anni fa curo' addrittura uno straordinario speciale su Canale 5 in cui vennero riportati alle luce elementi impressionanti sulla presenza dell'Ordine Templare in luoghi come Acerenza Banzi, Forenza e Castelmezzano scandalizzando storici e ricercatori di grandissima fama. Tamburini ha mostrato un particolare interesse per questi meravigliosi luoghi e non ha nascosto una certa impressione nell'apprendere notizie come la probabile corrente merovingia e la straordinaria scoperta della statua di San Bernardo da Chiaravalle promettendo ai presenti di preparare nei prossimi mesi un servizio che avra' come tema Vaglio e l'Ordine dei Templari.

La conferenza si e conclusa con l'ultimo, (e solo in ordine di scaletta), dei relatori,lo studioso e ricercatore Ing. Gianni Glinni. E' inutile ricordare quanto questo eccezionale Acheruntino insieme al Fratello Raffaello ha realizzato in termini di studi in questi luoghi battendosi contro tutto e tutti per far luce su una verita' volutamente celata dagli storici. Glinni ha discusso della misteriosa sigla riportata sulla testa del personaggio ai piedi della Statua di San Bernardo che secondo Barbatelli sarebbe un simbolo ascrivibile ad un "QUATRE DE CHIFFRE" una combinazione geometrica legata alla geometria sacra e cio' a sostegno della teoria edificata dallo stesso Glinni secondo la quale la stessa Cattedrale di Acerenza sia stata costruita secondo i criteri della geometria Aurea.

La conclusione del convegno e stata affidata al Sindaco di Vaglio che ha indotto ad intervenire le numerose autorita' intervenute come S.E. il Prefetto di Potenza, il Sig. Sindaco di Potenza,l'Onorevole Margiotta il dott. Marcello Tagliente e tanti altri illustri personaggi che hanno onorato quella che riteniamo sia tra le piu belle pagine di storia vissute a Vaglio Basilicata.

Riportiamo di seguito la Relazione di Nicola Barbatelli al Convegno di Vaglio

Circa quattro anni fa decisi di entrare a far parte dell'Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme-Gran Precettoria della Lingua Italiana, unica organizzazione templare oggi riconosciuta dall'OR.MO.TE.(Organizzazione Mondiale dei Templari-Svizzera).

Essendo accademico Costantiniano specializzato in Storia della Cavalleria Medievale e Storia Bizantina, il Gran Magistero dell'Ordine decise di affidarmi l'incarico di curare le ricerche storiche relative alla presenza dell'Ordine dei Templari in Basilicata.

La mia prima esperienza maturo' in territori come Castelmezzano, Banzi, Forenza ed infine Acerenza, dove ebbi occasione di incrementare le mie conoscenze attraverso lavori e studi gia avviati dai fratelli Giandomenico e Raffaello Glinni.

Prima di passare a discutere delle scoperte di Vaglio ritengo sia necessario per il lettore anteporre una premessa che sarà determinate per gli studi condotti in Lucania.

Attraverso un lunghissimo e faticosissimo intervento di ricerca curato dall'Ing. Giandomenico Glinni si scopri' che la meravigliosa Cattedrale di Acerenza venne costruita da Arnaldo da Cluny Arcivescovo di Acerenza fin dal 1063, il quale faceva parte di un gruppo di monaci arrivati nel 1061 dalla Normadia assieme ad un noto costruttore di cattedrali: Roberto di Grantmesnil. Animi irrequieti come i loro fratelli cavalieri, erano tutti Normanni. I luoghi relativi alla loro provenienza erano i monasteri di Cluny e di Saint Evroult sur L'Oche. Li chiamavano "Normanni vestiti da Monaci" a voler indicare il loro carattere irruento e guerresco. Educati fin da bambini ad essere cavalieri e a combattere, venivano poi avviati dalle famiglie nei monasteri Benedettini per una carriera di Abate. All'epoca della quale parliamo, siamo attorno al 1060, essere Abate o Vescovo equivaleva ad essere principe. Quindi la loro fede si confondeva spesso con una ambizione al potere da raggiungere con le armi o con la religione.

La costruzione della Cattedrale di Acerenza richiese un considerevole impegno economico ai Normanni proprio nel periodo in cui Roberto il Guiscardo, il normanno Duca di Puglia e Calabria, si stava lanciando con suo figlio Boemondo nell'avventura piu' ambiziosa della sua vita: la conquista dell'Impero di Bisanzio. La Cattedrale di Acerenza dunque doveva rappresentare qualcosa di veramente importante.

Una curiosa scoperta convinse Glinni che una relazione molto antica legasse Acerenza al mondo celtico: il Patrono San Canio.

Il nome Canione deriva dal Gaelico Cannion che significa "Sorvegliante Magnifico". Secondo la leggenda Canione arrivo' su una imbarcazione con altri undici confratelli attorno al 450dc tipico modo nel quale andavano in missione i monaci Irlandesi a quel tempo.

Ancora oggi si venera il bastone di San Canio, un bastone magico che sembra possedere vita propria, magico esattamente come era quello che usavano i druidi per i loro riti. Il nome Cannion era un nome rituale che veniva dato al sorvegliante di qualcosa di importante.

Ma ancora piu' sorprendente e che il suo corpo fu ritrovato da Arnaldo, mentre costruiva la Cattedrale.

Per avvalorare la sua ipotesi su Arnaldo, Glinni dovette pero' verificare una cosa fondamentale: se fu lo stesso Abate cluniacense a costruire la Cattedrale si sarebbe avvalso dell'uso della Geometria Sacra. Era stata mai rintracciata tale geometria ad Acerenza?

Dagli studi consultati non emerse niente e questo poteva significare due cose: o che non esisteva nessuna geometria sacra nella Cattedrale di Acerenza o che nessuno aveva pensato mai di cercarla.

Le ricerche condotte separatamente da Glinni e dall'architetto Yang Hui convergevano. Nella Cattedrale di Acerenza non solo venne usata la geometria aurea, ma tutta la cattedrale, ogni sua singola dimensione, segue la proporzione aurea in un modo cosi preciso da non lasciare nessun dubbio. Ma non e finita: la proporzione aurea fu applicata seguendo una geniale regola di disegno, con una consequenzialità geometrica che a cascata conduce al dimensionamento delle navate, del transetto, dell'abside, a localizzare le cappelle radiali e perfino le torrette laterali adiacenti l'abside.

Quadrati che generano cerchi, triangoli equilateri hanno presero forma sotto gli occhi occhi di Glinni fino ad arrivare a pentagoni ed eptagoni. Tutto, dagli ingressi nella Cattedrale ai punti di luce delle finestre, seguiva una precisa proporzione riferita al numero aureo.

I fasci di luce che convergevano in un punto del presbiterio il 25 di Marzo ,descritti con precisione dal parroco, erano una parte di questo disegno geniale, che suppone approfondite conoscenze di ottica e di astronomia, oltre che di geometria sacra.

Arnaldo dunque, Costruttore di Cattedrali, era un geniale esperto di geometria sacra ed un erudito nelle discipline definite come "La Tradizione", una Conoscenza Segreta proveniente dal passato e salvata dai monaci Irlandesi Benedettini.

Detto cio' vorrei a questo punto cominciare a relazionare circa gli importanti ritrovamenti di Vaglio.

La stessa toponomastica mi spinse a Vaglio circa un anno fa dove ebbi occasione di conoscere colui che con me ha curato tutte le indagini storiche relative ai vari reperti che con il tempo sono venuti alla luce:il parroco di Vaglio Don Teodosio Avigliano. Da un attento esame il sacerdote scopri che Lo stesso nome “Vaglio” deriva dal basso latino vallum o vallium (luogo cinto o vallo ossia fortificato da palafitte), successivamente chiamato Baglio da Giustiniani. In epoca cinquecentesca si chiamerà LOVAGLIO, mentre nel tardo XVII sec. prendera’ il nome di BALI. Sara’ solo nel 1794 che si chiamera' VAGLIO.

Sosteniamo in base agli studi affrontati dal sottoscritto e da Don Teodosio Avigliano che il nome Vaglio possa derivare non da Vallum ma da Balium (cioe' sede del Balivo) o addirittura da "baiulus" (reggente protettore ambasciatore residente).

Comunque sicuramente d'origine Celtica.

Quindi Vaglio poteva essere il luogo dove risiedeva il "Balivo" considerato un dignitario dell'Ordine del Tempio che dati i segni ancora esistenti di torri e fortificazioni mi lascio' pensare, esercitasse una importante attivita' logistica e militare.

Considerando questa prima ipotesi attendibilissima il mio intuito mi guido' fino a portarmi nelle Chiese di Vaglio dove immaginavo (o speravo) fossero ancora presenti elementi riconducibili alla potente milizia del Tempio.

Ebbene mi impressiono' moltissimo una austera ed imponente torre che in maniera piuttosto anomala era attaccata alla Chiesa Madre.

La torre si sviluppava su pianta ottagonale (tipico delle costruzioni legate ai templari) ma stranamente su di essa alloggiavano quattro finestre che producevano uno scenario sconvolgente. Infatti intorno alle ore 13 da tali finestre si lasciano filtrare dei leggeri raggi di luce capaci di inscrivere sotto la volta della torre una meravigliosa Croce Patente (VEDI FOTO CUPOLA DELLA CHIESA MADRE DI VAGLIO).

Passai quindi al cosiddetto Cappellone della Chiesa Madre,dove si trovano ben tre dipinti d'epoca tardo cinquecentesca.

Nel primo dipinto e raffigurata la Vergine Maria con in braccio il Salvatore,entrambi stingono tra le dita delle corone con Croci Patenti (vedi foto pala del sec. XVI e foto Particolare della pala con croce patente).Ai lati della Vergine compare la figura di un Vescovo che mantiene un bastone con un manico piuttosto strano..........Infatti il manico e a forma di TAU (Vedi foto particolare della pala Vescovo con tau). Nel secondo dipinto la scena si ripropone in maniera pressocche' analoga ma sotto la Vergine ed il Bambino si fa luce una scena inquietante.

Infatti si raffigura un'uomo avvinghiato dalle fiamme circondato da altre figure femminili. In entrambi i dipinti si celano in maniera prorompente messaggi in codice che al momento per ovvie ragioni non e possibile rivelare, ma se si considera l'epoca che e compresa tra la meta' e la fine del XVI Sec. , periodo in cui l'Ordine era gia stato sospeso e le attivita' venivano svolte in assoluta segretezza, possiamo affermare che il personaggio raffigurato ai piedi della Vergine sia Jaques de Molay, ultimo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio mentre veniva bruciato sul rogo della Senna il 18 Marzo 1314.(Vedi Foto Jaques de Molay che brucia).

Il terzo dipinto invece raffigura la Vergine con in braccio il Bambino che stringe tra le dita il cordone che cinge la vita della Vergine procurando uno strano simbolo... un TAU.

La Chiesa Madre curiosamente sfoggia all'ingresso una bellissima Croce Potenziata tipica di alcune Confraternite legate ai Templari (vedi foto Croce potenziata posta sull'acquasantiera).

Ma l'elemento più importante rilevato nella Chiesa Madre di Vaglio e', per quanto mi riguarda, un meraviglioso coro ligneo posto sotto la cupola della torre ottagonale. Tale coro e ricco di sculture tipicamente esoteriche e legate all'Ordine dei templari.

L'ingresso al coro e caratterizzato da due grossi pannelli disposti l'uno di fronte all'altro in maniera quasi continuativa.

Nel primo pannello e rappresentato "BRAM" l'uomo verde,che nella tradizione celtica sarebbe capace di donare la fertilità alla foresta ,alle piante, alle donne e al bestiame, l'Uomo Verde è il consorte della Dea madre e si occupa della fioritura della primavera e dell'estate, del rigoglio della terra.(Vedi foto Uomo Verde).

Il volto e i lineamenti dell'Uomo Verde sono formati da foglie e rampicanti. Infatti esso trae il vigore dalla terra stessa e rappresenta il ruolo maschile nell'unione sessuale,nella fertilità e nella fioritura della vita e del talento degli uomini.

Rappresenta l'innocenza, il procedere senza difficoltà e il successo, soprattutto nell'intraprendere nuove attività.(Vedi Foto Particolare del coro della Chiesa Madre di Vaglio e Foto Particolare della Chiesa Madre di Vaglio).

Altro particolare assai curioso e la presenza di sculture raffiguranti uccelli che beccano i genitali di un Drago,che nella simbologia cosiddetta Templare, descriverebbero il tentativo di privare la procreazione del male (Vedi foto particolare della Chiesa Madre di Vaglio).

Infine nel secondo pannello del coro e presente quello che considererei l'elemento Templare per eccellenza: Un'aquila coronata ad ali spiegate a testa volta. Questa meravigliosa scultura presente nel coro riporta all'Alto Magistero ossia l'organo Supremo dell'Ordine dei Templari rappresentato dalla figura del Gran Maestro,cio' dimostrerebbe che quello era il posto dove sedeva il Principe Gran Maestro.

A questo punto ci sarebbe da discutere intere settimane solo della bellissima Chiesa Madre ma ritengo che sia giusto lasciare spazio ad altre due Chiese che anche se in maniera assai diversa riconducono brillantemente all'Ordine dei Templari.

La prima Chiesa è quella di San Donato,in questo momento chiusa ed in attesa di fondi per il restauro (Vedi foto chiesa San Donato).

La struttura e piuttosto curiosa infatti essa e caratterizzata dalla strana presenza di due absidi affiancate.

Nel primo abside troneggia una scultura di San Donato e appena in parte si notano tracce di affreschi che date le carenti condizioni di conservazione non lasciano assolutamente individuare nulla.

Nel secondo abside invece l'affresco riprodotto lungo le pareti concave e quasi del tutto leggibile. Bene, in questo affresco si nota un rappresentazione di Apostoli Armati (Vedi foto affresco dell'abside raffigurante Apostoli armati e foto particolare della spada Chiesa di Costantinopoli) che nella posizione in cui si trovano, fanno da custodi ad una statua della Vergine di Costantinopoli che e collocata al centro dell'abside (Vedi foto Madonna di Costantinopoli).

L'altra Chiesa che ritengo ricca di elementi interessanti e quella di Santa Maria di Rossano o di Ursana.Questa bellissima Chiesetta conserva ancora la sua struttura tipicamente medievale nonostante l'intervento di restauro da poco eseguito.

Restai sconvolto quando appena arrivato ad accogliermi trovai un importante bassorilievo in pietra posto immediatamente sopra la porta di ingresso raffigurante un giglio tipicamente Merovingio sovrastato da una Croce Patente (Vedi foto Giglio Merovingio).

Entrato all'interno mi stupi' la sua assoluta spartaneita' dove pero' si faceva largo una superba scultura rappresentante la Vergine di Costantinopoli con in braccio il Salvatore. Avvicinandomi alla statua mi accorsi di un particolare che mi rabbrividi'. Infatti notai che il bambino stringeva tra la mani il manico di un pugnale a cui era stata amputata la lama (il taglio venne eseguito in maniera anche molto evidente).(Vedi foto Bambino con Pugnale e Foto Vergine con Bambino).

Appresi poi che la scultura era stata restaurata di recente, ma sotto quella che e' l'attuale vernice a smalto,si intravedevano dei sontuosi gigli Merovingi posti sull'abito indossato dal Bambino.

Mi permetto solo di ricordare che alcuni Vangeli gnostici pongono la Maddalena come sposa di Cristo ed i Merovingi i suoi rispettivi discendenti.

Non sta a me discutere la validita' dei cosiddetti Vangeli apocrifi ma semplicemente lascero' al lettore stesso le considerazioni del caso.....

Vorrei ora pero' passare a discutere di un personaggio al quanto strano oserei dire unico,tanto temuto quanto rispettato, uomo di brillanti qualita' intellettive: "Bernard de Fontaine" , meglio conosciuto come San Bernardo da Chiaravalle.(Vedi Foto San Bernardo).

S. Bernardo nacque nel 1090 a Fontaine-lès-Dijon, a due chilometri da Digione.Il padre, Tescelino, era uno dei piu noti vassalli del duca di Borgogna.Nel 1115 il Conte di Champagne dona a Bernardo una intera valle chiamata "Valle dell'Assenzio" considerata maledetta per la crescita dell'omonima pianta. Interessante e anche sapere che in quella valle affioravano sorgenti d'acque solfuree e tutto il territorio era caratterizzato da una fitta vegetazione boschiva che rendevano quella valle assolutamente strana e misteriosa. Appena insediato Bernardo vi costrui' un abbazia e chiamo' quel luogo Chiara Valle. Quel monaco aveva un'idea della fede del tutto personale o addirittura lontana dalla visione che i testi religiosi ci hanno finora rappresentato.

Ritengo superfluo ricordare al lettore interventi di grande rilievo come le lotte alle eresie o il suo delicato e determinate intervento, su ordine di Papa Eugenio III, la seconda Crociata, quella di Luigi VII, Riccardo Cuor di Leone e Federico Barbarossa (1148-1151), aiutò papa Innocenzo II, fuggito a Cluny dopo l’elezione dell’antipapa Anacleto. Al Concilio di Etampes, grazie al suo intervento, il re Luigi VI riconobbe Innocenzo come il legittimo Papa.

In particolare ricordiamo San Bernardo per aver, a mio modesto avviso, creato e voluto l'Ordine dei Templari riuscendo nel concilio di Troyes del 1128 ad avere l'approvazione della regola della milizia di Cristo da parte di Papa Onorio II.

Oggi a distanza di circa 860 anni mi piace ritenere che il vero ideatore della potente macchina bellica dei Templari sia stato San Bernardo da Chiaravalle, in quanto da lui stesso fortemente voluto perche ritenuto l'unico veicolo di difesa della Sacralita' del Cristianesimo.

Ritornando a Vaglio elementi sempre più evidenti si sono praticamente sovrapposti a Chiaravalle.

Infatti il luogo dove esisteva la chiesa di San Bernardo era chiamato "Serra di San Bernardo", tra i boschi dove cresceva la pianta dell'assenzio e infine zona ricca di sorgenti d'acqua solfurea. Questi impressionanti elementi che accomunano luoghi cosi distanti come una valle dello Champagne a Vaglio rendono ancor più affascinanti le mie ricerche lasciandomi intendere che qualcosa di veramente serio si sia sviluppato in questi siti che per secoli hanno celato misteriosi passaggi di uomini potenti che proprio dalla Lucania preparavano e contemplavano quella che oggi noi chiamiamo storia.

Osservando la statua di San Bernardo notai che ai piedi vi era collocata una testa mozzata applicata in epoca molto più recente, infatti la statua sarebbe databile intorno al XIV Sec. e realizzata in legno cosiddetto "dolce" (Pioppo), mentre la testa posta ai piedi della statua era invece stata creata in pasta di legno e legata con colle animali databile intorno alla seconda meta' del XVII secolo. Mi accorsi poi della presenza di due acronimi posti rispettivamente uno sotto la testa collocata ai piedi della statua che riportava "MM", ed un altro collocato al lato sinistro della statua che riportava "BF ". (Vedi foto Lettere poste sotto la statua di san Bernardo e foto Lettere poste sotto la scultura di san Bernardo).

Questi due acronimi era stati iscritti in epoca seicentesca e realizzati con una lacca chiamata "Sangue di Bue" quasi ad indicare le generalita' dei due personaggi, o addirittura a voler dimostrare l'inizio e la fine di un qualcosa che pero per l'epoca era ancora molto attuale.

Questi elementi mi dirottarono immediatamente verso una teoria piuttosto assurda che mi spingeva a credere che la stessa statua provenisse da luoghi lontani e portata a Vaglio eventualmente da pellegrini, ma cominciai a privarmi di quella fretta che sino ad allora mi aveva accompagnato,

e con una serenità direi quasi celestiale iniziai,a capire quale fosse la vera identità del personaggio posto ai piedi della statua di Bernardo e il significato dei due acronimi.

A quel punto ricordai un antico motto attribuito proprio a Bernardo da Chiaravalle (il luogo migliore dove nascondere qualcosa e sotto gli occhi di tutti!!!).

Un brivido mi rincorse la schiena,un alito di vento freddo mi spezzo' il fiato, e fu' proprio allora che appresi una verita' sconvolgente:

il personaggio barbuto posto ai piedi di Bernardo non poteva essere che "Jaques de Molay" ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Templari. A quel punto gli acronimi erano chiari : il primo indicava MAGISTER MILITIAE mentre il secondo BERNARD FONTAINE e quindi corrispondevano all'inizio e la fine dell'Ordine dei Templari!!!

Tutto cio' e' veramente eccezionale proprio perche' dimostra che in questi luoghi Confraternite di monaci combattenti e cavalieri hanno contribuito alla nascita della piu grande organizzazione militare di quel tempo guidata da Bernard de Fontaine figlio di una delle famiglie piu importanti della Borgogna educato in Europa del Nord dove con molta probabilita' aveva acquisito quei parametri di cultura celtico-gaelica tanto evidenti negli elementi da lui stesso lasciati.

Ma la statua di Bernardo non fini' ancora di stupirmi infatti avvicinandomi al volto di Jaques de Molay rilevai segni alquanto strani, che ricordavano una croce, un triangolo ed infine un cerchio. Ecco allora il colpo di scena: un tipico QUATRE DE CHIFFRE spaventosamente tracciato sul cranio di De Molay, quasi come se l'autore avesse volutamente firmare quell'opera.(Vedi foto volto posto sotto la statua di san bernardo).

Il Quatre de Chiffre e un tipico simbolo della geometria sacra cioe' il marchio della maestria, la fase del processo alchemico della morte e della rinascita, in cui appare una croce che sotto l’effetto del triangolo, la Trinità, lo Spirito che agisce nella materia, si duplica passando dal quattro all’otto per terminare poi in un cerchio, lo Spirito.(Vedi foto Quatre de Chiffre).

Questo importantissimo simbolo ci riconduce alla validissima teoria dei Fratelli Glinni i quali hanno dimostrato l'utilizzo della geometria sacra nella costruzione dell'impianto dell'Arcibasilica di Acerenza, non dimenticando che la stessa venne realizzata da Arnaldo monaco di Cluny.

Vaglio oggi vanta la presenza dell'unico esemplare al mondo di scultura antica in cui contemporaneamente si concretizzano cultura celtica, simbologia sacra, geometria aurea e testimonianze reali di quello che era considerato un cammino iniziatico che vede la luce e le tenebre in quelle meravigliose terre.

Tutte quelle che finora potevano essere considerate delle belle favole, oggi trovano riscontro in una realta' ed in una verita' che per secoli e stata tenuta nascosta per soggiogare una viscerale forma di cultura direi comune a pochissimi popoli.

Ritengo infine che Vaglio sia solo la punta di un enorme iceberg e che dietro a questi numerosi reperti si impianti una storia molto piu antica fatta di grandi eroi capaci di custodire quelle verita' che inconsapevolmente hanno segnato la storia di questi meravigliosi luoghi.

 

 

La Stampa