Il Coro Aurora con il suo direttore compositore Andrea Arnaboldi affronta l'Inferno di Dante dopo la Gerusalemme liberata del Tasso. Dopo l'esaltante esperienza che ha visto il coro Aurora impegnato nell'opera lirica "L'aurora di Gerusalemme" composta dal suo direttore Andrea Arnaboldi andata in scena in alcuni teatri lombardi, un'altra esperienza teatrale attende il gruppo locale. Dalle imprese di Goffredo di Buglione con i poveri soldati di Cristo, con Tancredi, Rinaldo, frate Pietro, impegnati nella liberazione del Santo Sepolcro, dove maghi e guerrieri, amori infausti e stratagemmi audaci, incantesimi e assalti notturni, ne ostacolano il successo, al grande viaggio nell'Averno di Dante e Virgilio. Si, il tema del secondo lavoro del compositore Varesino, è il racconto che Dante svela al mondo del suo incredibile viaggio, voluto da Dio, negli Inferi. " Ora vi narrerò una storia, un'incredibile storia, la mia storia,..." così inizia Dante - basso - (l'uomo passionale, il corpo e la mente, il fervore e la rabbia, la paura e lo stupore) interpretato da Andrea Mastroni, interprete di grande capacità musicali e teatrali, che sta avendo notevoli apprezzamenti dalla critica e dal pubblico, già protagonista come frate Pietro nell'opera "L'aurora di Geruselemme". Accanto a lui Virgilio - tenore - ( la ragione, l'anima sapiente e vigile,la guida solerte e saggia del sommo poeta) , che dialogherà con Dante, raccontando con lui i momenti più drammatici e significativi del viaggio. Accanto a loro Francesca da Rimini (soprano), la porta (soprano) Roderigo, il conte Ugolino e Malacoda con la sua squadraccia rozza e impertinente di diavoli (baritoni) la coscienza di Dante (soprano) , anime dannate e diavoli astuti e crudeli ( coro). Una musica coinvolgente, tragica e incalzante nel suo insieme fino ad arrivare alla sensazione di terrore, di destino atroce e crudele, ma con momenti di estremo lirismo nel descrivere il dramma di Francesca da Rimini, con gregoriani beffardi e danze improvvise con Malacoda e i suoi diavolacci, con la pacata veemenza della coscienza di Dante nel descrivere la simonia o il malcostume di una Firenze i cui abitanti popolano numerosi i gironi infernali, o con un inno pieno di gioia e di speranza quando le stelle accolgono il sommo poeta all'uscita dal cono infernale. Un'esperienza estremamente interessante che il coro Aurora presenterà al pubblico a partire dal 1 Aprile 2006 giorno della prima rappresentazione che si svolgerà nella chiesa parrocchiale S.Alessandro di Pertusella. Per chi volesse approfondire l'argomento ( lettura del libretto, curriculum degli interpreti, ascolto di alcuni brani ) può consultare il seguente sito: www.auroradigerusalemme.it. Gaetano Renato
IL CORO AURORA impegnato in una emozionante cerimonia dei Cavalieri Templari il coro aurora ha partecipato con i suoi canti ad una cerimonia di investitura dei Cavalieri Templari O.S.M.T.J. nella basilica di Torno (CO) Un'emozione indescrivibile quella che hanno vissuto i componenti del coro Aurora durante una cerimonia di investitura di nuovi Cavalieri Templari nella basilica di Torno sulle pittoresche rive del lago di Como. Una solenne processione dove uomini e donne con candidi mantelli bianchi apriva la funzione religiosa. Un canto di raccoglimento e di abbandono nelle braccia del Signore li accompagnava vicino all'altare. Qui presso a Te Signor restar voglio io. Queste parole pronunciate dal coro Aurora li accompagnava nel loro rimettersi a Dio, nel loro volere restare accanto a Lui come Guida e protezione nella loro vita, nei loro gesti quotidiani, nelle loro azioni di volontariato e di servizio agli altri. Un susseguirsi poi di momenti intensi e significativi sottolineati dal coro con i propri canti, sempre discreti e pregnanti, attimi toccanti, dove le mani si tendevano per raccogliere antiche suggestioni di uomini di altri tempi, dove sguardi pieni di lacrime e di commozione ricordavano sacrifici passati e legami indissolubili. Ecco quanto e buono e quanto e' dolce che i fratelli vivano insieme...queste bellissime parole del salmo 132/133 chiamato della fratellanza, hanno poi sancito la comunione indissolubile tra le loro menti e le loro azioni, tutti stretti gli uni agli altri in un abbraccio fraterno, pronti a proteggersi e a sostenersi l'uno con l'altro, come gli antichi cavalieri, come quegli uomini che hanno sacrificato tutto il loro essere ed il loro avere al servizio degli altri. Un grazie particolare a questi uomini e donne da parte del coro Aurora che ha così potuto vivere un'esperienza spirituale unica e straordinaria. www.auroradigerusalemme.it. Renato Gaetano. |