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20 Febbraio 2018

SCOPERTA TOMBA TEMPLARE A SAN FERMO

 

In S. Fermo, Verona è stata trovata l’unica tomba al mondo di un Gran Maestro dell’Ordine dei Templari.

 

Una notizia molto importante per tutti noi.

L’antica tomba è stata scoperta nell’area della chiesa di San Fermo.

Al suo interno il corpo di Arnoldo di Torroja, catalano, Gran Maestro dell’Ordine dei Templari dal 1181, sino alla sua morte, avvenuta nel 1184 proprio a Verona.

Sui resti sono state effettuate numerose analisi, che confermerebbero l’identità di questo cavaliere che servì l’Ordine per diversi anni per poi averne il comando supremo.

Torroja difese le forze Cristiane contro i musulmani in Spagna e Portogallo.

La sua nomina a Gran Maestro fu probabilmente dovuta a questi eventi e al fatto che i Templari non possedevano altre sedi all’infuori della Terra Santa, dove nacquero in seguito alla Prima Crociata.

Nel 1184 Arnoldo di Torroja si unì al patriarca di Gerusalemme Eraclio per cercare in Europa validi supporti per il regno di Gerusalemme.

Passando per Italia, Arnoldo si ammalò e morì proprio a Verona il 30 settembre 1184.

Il ritrovamento della sua tomba, fa di quella scaligera l’unica città al mondo in grado di testimoniare il seppellimento di un Grande Maestro, dal momento che molti vennero uccisi e mai sepolti in seguito alle decisioni prese durante il concilio di Vienne ed alla, sempre maledetta, "Damnatio Memoriae".

Del suo ritrovamento e delle analisi sui resti si sono occupate le università di Verona, Bologna e Nottingham, città inglese.

Arnoldo de Torroja verrà simbolicamente presentato al mondo il prossimo 21 aprile.

Dando nuovo fascino alla storia dell’Ordine dei Templari.

 

Mostra

di oggettistica e documentazione "templare" presso il Castello Sforzesco di Vigevano, organizzata dal Comune di Vigevano

 

Dal 17 febbraio al 6 maggio, presso la Seconda Scuderia del Castello Sforzesco di Vigevano, si terrà la mostra Templari: storia e leggenda dei Cavalieri del Tempio, ideata e progettata dalla Fondazione DNArt di Milano, in collaborazione con l’Ente Nazionale IdeAzione, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Regione Lombardia.

 Il biglietto d’ingresso alla mostra costerà 5 euro.

 

13 Febbraio 2018 - San Bevignate a Voyager

 

A catturare l’attenzione della nota trasmissione televisiva ‘Voyager’ è la singolarità di questa chiesa, San Bevignate, per la sua storia e per quella dell’uomo a cui fu intitolata, per l’architettura e per localizzazione.

 

Il santo non santo E’ la vicenda di ‘santo laico’ o, se si preferisce, di quel ‘santo non santo’, celebrato dal popolo e non riconosciuto dalla Chiesa. Ufficializzato dal «nuovo ceto di governo della città, ricorda Wikipedia, che intendeva erigere una ‘propria’ Chiesa e che avrebbe voluto disporre di un ‘proprio’ santo (ma, nonostante i suoi sforzi, Bevignate non fu mai canonizzato)».

Ma comunque san Bevignate, appunto, uomo simbolo dei templari e dei perugini, di cui la storia ha messo in discussione persino l’esistenza che sarebbe stata caratterizzata da una giovinezza nelle prigioni e, il resto, da monaco eremita tra i boschi umidi intorno alla metà del Duecento. Perugia lo fece santo nel 1453, mentre una chiesa lo celebra tra il 1256 e il 1262.

La trasmissione della Rai concentra l’attenzione sulla ‘storia templare’ tratteggiata nei dipinti presenti all’interno dell’architettura, nascosti da 600 anni di intonaco e poi riaffiorati. Ritraggono quell’eremita, quel monaco, o quel santo se si preferisce, a cui i perugini hanno voluto attribuire il miracolo della risuscitazione di un giovane sbranato dai lupi.

Dipinti, più antichi di quelli di Cimabue ad Assisi, che propongono un san Bevignate con l’aureola, prima ancora che ‘fosse santo’, e con una tunica bianca senza i simboli dei cavalieri del tempio nonostante ne fosse, forse, pieno rappresentante.

 

 

 

 

 

 

 

 

                       Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da Gloriam